Lo scultore futurista Leto Fratini viene ricordato in una mostra promossa dall’Unione Comunale Chianti Fiorentino dove possono essere ammirate per la prima volta opere inedite del Futurismo italiano nel suggestivo cuore medievale di Barberino Val d’Elsa. La mostra infatti viene ospitata nel trecentesco Spedale de’ Pellegrini di Barberino Val d’Elsa, uno dei luoghi più prestigiosi del territorio.
Negli anni Trenta del XX secolo lo scultore originario della Val d’Elsa Leto Fratini si affermò nel panorama artistico milanese; come altri dissidenti al regime dell’epoca, subì un triste destino, a causa della sua attività antifascista fu infatti rinchiuso nel carcere delle Murate a Firenze, poi a San Vittore, fu infine trasferito all’ospedale psichiatrico di Mombello, dove morì all’età di 31 anni, nonostante inizialmente avesse lavorato addirittura su commissione di Benito Mussolini, come attesta il ritratto realizzato nel 1942, una delle sue ultime opere.
La vicenda dell’artista si colloca in un periodo florido per l’arte italiana, in cui si affacciano le avanguardie di inizio ‘900. La mostra propone anche opere di Giannino Castiglioni, Vanni Rossi, Carlo Paganini, Emilio Montagnani e Mario Ballocco, padre dell’Astrattismo italiano. Si tratta di lavori inediti raccolti dal nipote di Leto Fratini, Marco Borgianni; sono circa ottanta opere risalenti agli anni bui in cui in Europa dominavano guerra e fascismo, il decennio 1935-1942.
Molti i lavori legati alla ritrattistica, provenienti dalla raccolta di famiglia e da altre private, bassorilievi e bozzetti tra cui quello relativo alla Pala d’Altare per la Chiesa dell’Angelicum a Milano; sono opere che documentano i variegati modelli e punti di riferimento artistici di Leto Fratini, che spaziano dall’arte antica greca, alla sintesi di quella etrusca, fino al Rinascimento toscano.
Anima e Materia sarà visitabile fino al prossimo 26 agosto.