Finalmente. Ci siamo.
Un’attesa così snervante non la provavo da quando iniziarono a circolare voci su un probabile filmino di Belen. Vietato ai minori e ai malati di cuore.
Con quanti? Con donne? Con vecchi? Con animali?
Giorni, settimane, mesi di attesa smodata per il filmato. Domande martellanti, sulla trama e sui protagonisti: perché quel film era Il film, immancabile pellicola da collezione.
Così, eccoci, qua. Finalmente. Finalmente una nuova stagione al via.
Sciarpe al collo, sciarpe legate al braccio, sciarpe pronte a mostrare la propria fede calcistica. Sciarpe nonostante il caldo, nonostante agosto.
Lo stadio che si riempie, i tacchetti sull’erba, nuvole di nicotina per smorzare la tensione. Da qui, dai gradini dello stadio, dalla poltrona davanti alla televisione, dal sedile dell’auto, mentre i pollici cercano la frequenza giusta sulla radio: perché là, loro, i giocatori, sono là, col pallone che scorre sul prato, il destino nei piedi e le maglie pregne di sudore. E te sei qui. Su un gradino o su una poltrona, le mani piene di sudore per la tensione e una certezza: senza te, tutto questo, non sarebbe possibile. Senza il tuo odio, il tuo amore, la tua devozione, i tuoi sacrifici, le tue imprecazioni.
Te sei il calcio, te sei il tifo, te decidi il confronto se ti siedi un posto più in là o un posto più in qua; te hai il destino addosso, nella tua maglietta portafortuna. Te sei la Fiorentina.
Una nuova stagione è al via: i pensieri volano, le menti sognano e sulla braccia sento già la pelle d’oca.
Una nuova stagione è al via: sperando solo che non deluda, come il filmino di Belen.

Fonte della foto: www.slipperypond.co.uk