Noi, figli di Miami Vice, immaginiamo che le attività criminose implichino flussi di denaro tramite mazzette di banconote di piccolo taglio, rigorosamente in una valigetta ventiquattrore (al limite un borsone da palestra). La BCE, nata quando Don Johnson aveva già la pancetta e i capelli brizzolati, sostiene che le banconote di grosso taglio favoriscono il riciclaggio e i traffici loschi (con buona pace dei bonifici estero-su-estero).
Dal 2018, quindi, verranno tolte dalla circolazione le banconote da 500 euro.
Non sono ancora stati condotti studi affidabili sull’argomento, ma secondo indiscrezioni di Palazzo si stima che solo un italiano su 126.835 se ne accorgerà. Già vedere transitare nel portafoglio una banconota da 200 euro è un evento meno frequente delle olimpiadi, figurarsi una da 500. Per la maggior parte degli italiani le banconote da 500 euro semplicemente non sono mai esistite.
Il passaggio da due a cinque banconote per mille euro comporterà gravi ricadute sull’ecosistema malavitoso. Comode e compatte valigette dovranno essere sostituite da ingombranti e pesanti pilot case per contenere gli stessi importi frutto di attività illecite. In effetti se si eliminassero anche tutti i tagli di banconote sopra i cinque euro, si obbligherebbe a ripiegare su ancora più ingombranti bauli, con maggiore facilità per le forze dell’ordine nell’individuare i criminali.

Il dubbio dell’uomo della strada è che l’eliminazione delle banconote di grosso taglio sia una misura poco efficace. Chi vuole occultare grandi quantità di denaro continuerà a farlo come ha sempre fatto, attraverso l’accumulo di beni preziosi facilmente commerciabili. Tre diamanti da un carato e mezzo (colore D purezza IF) oppure un bell’orologio (fate voi se un elegante contemporaneo Patek Philippe o un Rolex Daytona Paul Newman anni settanta) rappresentano un valore superiore ai 100.000 euro. Per lo stoccaggio basta una cassetta di sicurezza e via. Per il commercio illegale, invece, risulta poco comprensibile che differenza faccia dover “monetizzare” 100.000 euro in 500 banconote da 200 euro anziché in 200 da 500 euro.
Ma l’uomo della strada, si sa, non ha grande confidenza con certi argomenti. Ancora deve capire come l’aumento della soglia per i pagamenti in contanti da 1.000 a 3.000 euro abbia potuto rappresentare un valido strumento di lotta all’evasione fiscale.
Misure di questo genere sarebbero poco più che manifestazioni folkloristiche, se non fosse che aumentano la distanza tra la gente comune e i vertici italiani ed europei dell’economia e della politica. La distanza, in questo caso, si trasforma in terreno fertile per chi semina populismo e slogan di facile presa.
