Un mio amico del liceo era un campione nel complicare ulteriormente le cose.
Olio in padella, sul fuoco, che schizza: in arrivo litri di acqua per risolvere la situazione.
Come mai non studi mai matematica?
Se è per questo, prof, non ho aperto libro nemmeno a fisica…
Probabilmente, ci voleva l’amico dell’olio bollente che schizza, per capire il cambio di Montella: per segnare, dentro Yakovenko.
Era dai tempi di Maurino, il mio compagno delle elementari con zero gol all’attivo in cinque anni di partite in cortile, che non vedevo un attaccante con così poco senso del gol. Era dai tempi del Ceccherini a Sanremo, che non vedevo qualcuno così fuori contesto.
Eppure, l’importante è buttarla dentro. Come diceva il leggendario coach di Lacrosse in American Pie.
Una volta sono andato a cena in centro. Dopo il caffè è ripassato dal nostro tavolo il cameriere.
Volete un amaro?
No, grazie…
Guarda che te lo offro!
Allora sì, grazie…
Gratisse e tu prenderesti anche un calcio in culo!
Sarà stata questa la logica dietro l’acquisto di Yakovenko a parametro zero?
La morale è: meglio la moglie di Yakovenko a parametro culo che un calcio in zero, ma, se vogliamo fare qualche gol in un gioco dove vince chi fa più gol, meglio non prendere a prezzo scontato un capo che, una volta comprato, ti accorgi di essere 95% nome esotico e 5% Franco Semioli.