Non amo particolarmente l’altalena. Mi viene la nausea dopo tre secondi. Eppure…..
Piazza della Signoria, ieri sera aveva un ché di magico. Oltre la Notte Bianca, oltre la confusione, la gente che si muoveva senza sosta, il vocìo…. C’era una melodia.
Nessuna street band. Niente complessini. E poi: niente spartiti. Niente accordi. Solo campane e altalene. E un suono dolce, come una nenia. Di quelle che si cantano ai bambini per calmarli – che poi servono più a noi che a loro.
Io ci sarei rimasta ore, ieri sera, in Piazza della Signoria. Affascinata. Rapita.
Erano le “Flying Bells” di Felice Limosani – ma questo l’ho scoperto dopo. Così come ho scoperto del significato, il messaggio, il senso….. Per fortuna, quando sono arrivata, non ne sapevo nulla. Così me la son assaporata per quello che era (per me).
Leggerezza. Spensieratezza. Magia.
Mi ci sarei fatta pure un bel giro su quell’altalena. E in realtà: perché non l’ho fatto?! Un po’ perché – semplicemente – a volte mi capita di perdere qualche treno. Un po’ perché mi sono incantata: c’era una bambina bionda che su quell’altalena ci volava davvero. Nei suoi occhi c’erano stupore, felicità. E poi qualcos’altro. Come uno scintillio. Lo stesso che vedo negli occhi dei miei bambini mentre si spingono sull’altalena – da soli.
Mi son sempre domandata cosa sia, quello scintillio.
E, semplicemente: non lo so.
