CandidoSi apre davanti a noi, in tutta la sua insanabile precarietà, un lungo ponte tibetano. Traversarlo non è impresa da poco. Ci provo ricorrendo ad un artificio un po’ puerile: corro e non mi soffermo a guardare giù.
Alla stessa stregua commento uno dei testi più criticati di sempre e non mi soffermo troppo, potrei avere delle insane vertigini.
Pangloss, filosofo di corte, apre le porte della vita speculativa all’ingenuo Candido che “beve” letteralmente la linfa verbale che il filosofo dispensa. La tesi è che in questo mondo “tutto vada per il meglio”. Saranno poi le mirabolanti, surreali ed imprevedibili avventure, che porteranno Candido in giro per tutto il mondo, a far vacillare questa tesi. Certo è che il peregrinare di Candido e tutti gli incontri e le esperienze che vive richiamano da molto vicino i classici italiani in ottava rima ma qui si rafforzano i tratti surreali e sarcastici: la bella Cunegonda, a cui aspira Candido, che viene profanata da bruti guerrieri, che ripara come domestica alla corte di un nobile e che dopo tanti accidenti diviene persino brutta come non mai. E non è possibile non notare l’assonanza fra Cacambo, fido valletto di Candido, e Sancho Panza, dove il candore del padrone di Ronzinante va a braccetto con l’etereo personaggio di Voltaire.
Il viaggio tragicomico di Candido, si curva infine sino a ritrovare le orme di partenza, rimanendo con un grosso punto di domanda non risolto. Infatti l’autore, con la sua proverbiale vena satirica, suggerisce al lettore una risposta che però non viene mai esplicitamente dichiarata.
Da tenere presente che il libretto, alla sua uscita, fu firmato con uno pseudonimo, come a trincerarsi e a proteggersi da eventuali critiche e se si pensa che il testo è del 1759 si può capire quanto moderno fosse il senso dell’humor di Voltaire.

Edizione commentata
Voltaire, Candido, Newton Compton editore, Roma, 1994

Nato a Firenze (qualche tempo fa) dove vive e lavora. Laureato in Lettere, ha pubblicato i testi teatrali Tutti mi vogliono, tutti mi cercano, La danzatrice dal ventaglio nero, È quasi ora, Le perdute parole; un poliziesco Giallo mare; una raccolta di poesie Osè e una serie di articoli per riviste di nautica. Nel 2011 ha contribuito alla nascita dell'associazione culturale Arseniko. www.arseniko.it