
Lo sappiamo, lo sappiamo. Gli siamo nel cuore, davvero. Insomma, uno si sveglia la mattina presto, pronto ad affrontare la dura giornata, là fuori lo aspetta il devastante traffico cittadino, lo smog, il PM10 e le code, ma lui dice «NO!» a tutto questo. «NO!», ad una nuova giornata di ordinaria follia. E con animo sereno e responsabile fa un favore a tutta la comunità: prende la bicicletta e, senza inquinare, pedala leggero per le vie del centro (anche perché con tutte le buche che ci sono in centro a Firenze se tu’ non ti fai leggero leggero è facile ritrovarsi infilato giù nell’asfalto e, poi, chi ti spianta più?). Ma torniamo a noi. Sereno e giulivo evita ingorghi e blocchi, talvolta ricorrendo anche a contromano e marciapiede, diciamocelo (per il vero ciclista non esistono regole9, fino a giungere all’agognata meta. Ecco però che d’improvviso il sorriso si spenge sulle sue labbra e il sereno si rabbuia. Il ciclista comincia a percepire un crescente disagio, si guarda attorno e piano piano realizza: non ci sono rastrelliere! Come si fa? Niente paura e niente panico: è il genio che gli viene in soccorso. Come testimonia la foto, l’ultima cosa che si deve fare è scoraggiarsi. Le risorse umane sono infinite e… voilà! Con abile mossa e tempismo invidiabile il nostro ciclista assicura il proprio mezzo alla fermata dell’autobus (luogo tra l’altro sempre molto ben controllato) e se ne va tranquillo a fare ciò che deve.
Una domanda al Comune: sarebbe il caso di mettere qualche rastrelliera in più?
Una domanda al ciclista: paura di una nuova alluvione o si poteva legare la bici anche al livello della strada?
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