Si è appena concluso il weekend dedicato allo Streeat Food Truck Festival, il festival italiano del cibo di strada che ha animato per tre giorni il Parco delle Cascine. Una trentina gli stand, prevalentemente su ruote, che offrivano dall’hamburger di Chianina al cibo vegano, passando per l’arancino siciliano e l’oliva all’ascolana. Ma quella del “cibo di strada” è una tradizione molto più profondamente radicata nella storia fiorentina: “un bicchiere di vino con un panino, la felicità”, cantava Albano, e a Firenze la parola panino fa rima con lampredotto. Insieme alla trippa e alle polpette infatti, il lampredotto viene direttamente da un’epoca in cui la carne era un cibo pregiato per pochi, e la gente comune poteva permettersi al massimo le parti di scarto del vitello: questa storia ce la racconta lo stesso nome “lampredotto”, che deriva, con tutta l’ironia fiorentina che vorrete trovarci, dalla lampreda, un pesce pregiato che ha in comune con l’umile fratello solo la consistenza della carne. Se al Quattrocento si fa risalire l’origine dello storico mestiere del Trippaio, all’inizio del secolo successivo, nel pieno del Rinascimento fiorentino, fu un’altra l’invenzione degna di nota: il gelato. Ruggeri, un pollivendolo, vinse il concorso organizzato dalla famiglia dei Medici per il “piatto più nuovo e più strano” con un sorbetto di frutta, che sarebbe diventato, trent’anni dopo, uno dei piatti centrali del banchetto nuziale di Caterina de Medici e Enrico II di Orleans a Marsiglia. La tradizione fu poi proseguita da Bernardo Buontalenti, genio del Rinascimento al servizio della corte dei Medici, che costruì una serie di ghiacciaie per mantenere la neve dell’Abetone e creare gelati mescolandola con succhi di frutta; una di tali ghiacciaie si trovava proprio nel Parco delle Cascine, ed era chiamata “Piramide”. A Buontalenti si deve anche la prima versione dell’omonimo gelato, che tutt’ora si può gustare nelle gelaterie fiorentine, creato con una crema di uovo e miele in occasione della festa di inaugurazione della Fortezza del Belvedere nel 1559. Non solo ghiacciaia e gelato, comunque: al Parco delle Cascine, come si vede dalla celebre foto del passeggio, a fianco alla forbita clientela del Doney con mantelle e cappellini, la gente comune arrivava in cerca dei piatti più umili dei Trippai, e i bambini con i panieri si prodigavano a vendere polpette.
