cocomero1“Firenze è in una ‘onca e fa caldo!” è uno dei luoghi comuni che è possibile sentire nelle vie cittadine nei mesi estivi. Niente di più vero.
Seguendo la saggezza popolare lascio temporaneamente la mia ricerca dello streetfood cittadino, in gran parte composto di carne che proprio non si addice alle temperature degli ultimi tempi, per interessarmi ad una sana abitudine che spunta, appunto, nei mesi estivi. Le scorpacciate di cocomero, o anguria per i puristi.

Il cocomero a fette può essere acquistato quasi in qualsiasi fruttivendolo o baracchino dedicato fino a tarda serata (sembra che una delibera comunale ne estenda la vendita fino a tarda notte). La rete è capillare ma un paio di posti sono oramai storici, vedi il baracchino in piazza dell’Isolotto o quello accanto al Mandela Forum. In tutte queste situazioni è possibile, per pochi euro, assaggiare una fetta del frutto con il nome più storpiato dal nostro dialetto accompagnato dalle più disparate bevute. Se siamo particolarmente fortunati possiamo anche trovare, anche il più ricercato “popone e vino bianco” (melone per i puristi). Cocco e frutta fresca sono sempre a disposizione.

Rinfrescante, dissetante ed una ottima fonte di sali minerali, una piccola fuga dalla calura cittadina, spesso una pausa serale dopo un cinema, concerto o che altro che non può non allietare tutti gli appassionati di frutta o semplicemente gli afflitti dalla afa che sta affliggendo Firenze nelle ultime settimane

Fiorentino di terza generazione, divoratore di libri e fumetti, instancabile frequentatore di cinema e pub. Tifoso sfegatato di rugby, collezionista compulsivo, amante dei tatuaggi. Poi ho anche dei lati positivi.

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