Le prime gelate sono appena arrivate.
“E con questo cosa vuoi dire?” mi potreste obiettare.
Fatemi finire…
Le prime gelate sono arrivate, il cavolo nero con esse. Infatti è con le ghiacciate che questo ortaggio si ammorbidisce e diventa tenero.
Il cavolo nero, il re della ribollita, piatto squisito in questo periodo dell’anno, ottimo anche come verdura lessa e per le minestre di verdura.
Voglio proporvelo come condimento per degli spaghetti.
Ingredienti:
Cavolo nero 150g già lessati, oppure 200g freschi
Peperoni 1
Pancetta 150g
Sale, pepe e olio extravergine q.b.
Formaggio grattugiato 100g (Grana Padano o Parmigiano Reggiano) q.b.
Se usate il cavolo nero fresco:
Mettetelo a lessare in una grande pentola piena d’acqua. Toglietelo senza buttare l’acqua di cottura, ma sgocciolatelo bene; l’acqua servirà per cuocere la pasta.
Con il cavolo lessato:
Mettete a bollire l’acqua per la pasta (meglio se quella utilizzata per cuocere il cavolo). Prendete una padella e fate soffriggere la pancetta, facendola rosolare delicatamente, pulite il peperone e tagliatelo a striscioline, mettetelo nella padella insieme alla pancetta e fatelo cuocere per 10 minuti. Aggiungete il cavolo e fate cuocere per altri 10 minuti, a fine cottura completate con un filo d’olio extravergine. Scolate la pasta ancora al dente e ripassatela in padella insieme al condimento di pancetta, peperone, cavolo nero e il formaggio grattugiato. Mantecate il tutto e servite ben caldo.
Interessante il mix dei diversi sapori della pancetta, del peperone e del cavolo nero, che riescono a fondersi uniformemente, regalandoci un sapore delicato, dove i tre gusti si possono distinguere, ma in modo armonioso con le loro diversità.
Per questo piatto il vino che vi consiglio è:
Vernaccia di San Gimignano
Zona di produzione: Le uve destinate alla produzione del vino “Vernaccia di San Gimignano” devono essere ottenute da vigneti situati in terreni collinari del comune di San Gimignano in provincia di Siena.
Uvaggi: Vernaccia San Gimignano minimo 90% possono concorrere, fino ad un massimo del 10% vitigni a bacca bianca aromatici della zona di denominazione.
Invecchiamento: si consiglia di consumarlo entro due anni
Gradazione alcolica: minimo 11,5°
“riserva” minimo 12,5
Colore: giallo paglierino con rilessi dorati che sono più accentuati con l’invecchiamento:
Profumo: delicato, fine con iniziali note fruttate; possono poi, con l’affinamento e
l’invecchiamento: evolvere note minerali;
Sapore: asciutto, armonico, sapido, a volte con caratteristico retrogusto di mandorla.
Abbinamenti: Antipasti Primi piatti delicati, piatti di pesce
Temperature di servizio: 9/11°
acidità: totale minima 5 g/l
estratto: non riduttore minimo 15,0 g/l
Buon Appetito

E che cavolo!