IMG_7233C’è quel suono. Il rumore delle rotelle che girano sull’asfalto. Il rumore delle tavole che sbattono sull’asfalto. Il treno, il rumore del treno che passa a tutta velocità, proprio qui sotto. E riempie tutta la pista. E copre ogni altro rumore. Ci sono le voci di questi ragazzi che si confondo, si sovrappongono. “Ommmmiodddiooooo ce l’ho fatta!!!! Maraaa!!!”.
“Quante volte?”.
“Una!”.
“Allora questo è fattore C!! Non vale. Ce ne vogliono almeno tre. Di fila”.
E allora lui ricomincia ad allenarsi. E salta. Cade e si rialza. Perde l’equilibrio. Riparte. E cade di nuovo.
“Mi serve un po’ di cera per qui sotto”.
E riparte.
E noi siamo a bocca aperta a goderci questo spettacolo. Questi quattro ragazzini che vanno come le schegge. Quattro skater. Siamo a Sesto Fiorentino, pure se non sembra.
E Mara. Seduta al bordo della pista. Che non li perde di vista un attimo. Una signora con i capelli grigi, la borsa a tracolla e una bomboletta di ghiaccio spray sempre in tasca.
È lei che tiene aperto questo skate park. È lei che insegna ai bambini e ai ragazzi a skateare. E la senti parlare di slide, di ollie, di switch e, non lo so: è mitica!
“Mamma, lo posso provare anch’io?”.
“Io credo che…. Boh, sentiamo la Mara!”.
“Certo che potete!! Con quale gamba spingi?”.
……..
“Boooooh”.
“Vieni, vai!! Mettiti i’caschetto e prova”.
E così scopriamo che Tommaso spinge lo skate di destro. E Pietro invece con il sinistro. Che anche Giovanni è sinistro. E pure io! Che lo skate è una droga. Di quelle che non fanno male. Se sai cadere a modo!!

Fiorentina d’importazione. Sono mamma – a tempo quasi pieno – di tre piccirulli. La mia vita è piena e rumorosa. Un po’ un caos! Dicono di me che sono una persona solare e positiva. Sicuramente: sorrido, spesso. Sono laureata in Media e Giornalismo, sto studiando per diventare maestra. E cerco di barcamenarmi tra mille cose, come tutte le mamme. E poi c’è il mio blog SmartMommy (http://www.smartmommy.it/). Per raccontare tutto il bello dell’essere mamma. Il bello anche nella fatica, nell’esaurimento, nello sconforto. Che ci sono - è innegabile - ma sono una parte. Per raccontare che si può fare. E lo si può fare divertendosi.