Vacanze di Pasqua, le scuole sono chiuse e i più piccoli trascorrono parte della giornata davanti alla televisione, che si accende di primo mattino per andare avanti tutto il giorno.
Normalmente i programmi più visti in questo periodo, sono i cartoni animati. L’offerta dei canali tematici per ragazzi abbonda, ma sul digitale terrestre. I programmi generalisti come Unomattina, Mattino Cinque, Omnibus perdono, nel periodo pasquale, parte del pubblico abituale e al loro posto troviamo programmi come Peppa Pig, Spongebob, Dragon Ball, Pokemon e altri ancora. Ma qualcosa è cambiato. Negli ultimi tempi, un pubblico variegato formato da adulti, ragazzi e anche bambini, stando alle statistiche, sono stati catturati da programmi che parlano di cucina, come La prova del cuoco, Cotto e mangiato, I menù di Benedetta ed altri ancora. Sembra che i più visti siano i format esteri come Hell’s Kitchen e il più famoso MasterChef.
Un’ invasione mediatica dove la televisione diventa la tela, i programmi di cucina i colori e il cibo viene elevato a status symbol del nostro tempo. Tutta questa attenzione al cibo può sembrare eccessiva. Al mattino ci svegliamo e, invece di parlare del clima che cambia, della situazione politica, del buco nell’ozono, ci scambiamo ricette, ricordiamo sapori di un tempo, grandi vini accendono i nostri dibattiti.
A dire il vero, nella storia dell’uomo il cibo è sempre stato un punto di riferimento essenziale, simbolo di potere e di ricchezza. Alcune famiglie patrizie dell’antica Roma prendevano addirittura il nome dai legumi: Pisoni-piselli, Lentulo-lenticchie, Fabia-fava, ritenendo questo un cibo nobile. Nel medioevo e nel rinascimento le logge dei palazzi patrizi venivano usate anche come cucine, perché mostrare il cibo che consumavano era indice di agiatezza, ricchezza e potere.
Oggi il cibo è diventato l’argomento principe, forse per nascondere problemi più seri. Resta il fatto che parlare di cibo lo trovo divertente e mi diletto a farlo con voi. Sperimentare, condividere, consigliare, scambiare esperienze, può contribuire a rendere più gradevole ed accettabile il quotidiano.
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