Ricordo un’estate di quando ero ragazzina, avrò avuto sui 15 anni, in cui a mio padre fu offerto uno studio per dipingere in una bellissima villa a Bocca di Magra. Non so bene quali fossero gli accordi, ma ricordo che passammo luglio e agosto tra la consueta Versilia (nostra abituale meta vacanziera) e l’ignota (almeno per me) Lunigiana.
Non è che ricordi granché, per essere sincera, ma ricordo bene di una signora, anche lei lì per dipingere come mio padre, con un nome strano, tutto attaccato, e autrice di quadri con dei piccoli segni, minuziosi, precisi, ripetuti per tutta la tela… “che pazienza!” pensai. Era Dadamaino.
Solo anni dopo scoprii chi era e quanto la sua opera fosse importante nella storia dell’arte contemporanea italiana. Ovviamente quando ho saputo che le sue opere erano esposte alla galleria Tornabuoni Arte sono andata ben volentieri a (ri)vederle.
Si parte dalla fine degli anni Cinquanta, con quadri datati 1958, 1959: siamo negli anni in cui Fontana comincia a tagliare le tele inserendo nel quadro una ulteriore dimensione, fisica e metafisica, che spinge lo spettatore “oltre” la tela. Anche Dadamaino persegue questa ricerca e afferma: “Dopo avere ritagliato le tele sino a lasciare solo quasi il telaio (1958) ho iniziato a razionalizzare il mio lavoro, creando un ordine, peraltro connaturato alle opere stesse. Ma sempre, trovato un metodo, l’ho sviscerato e scomposto per verificare delle possibilità più aperte che mi hanno portato a nuove ricerche. Ed infatti, il mio lavoro verte essenzialmente sulla ricerca”. Una ricerca rigorosa, instancabile e assolutamente innovativa.
Salendo al primo piano della galleria mi imbatto in quelle opere che ricordavo vagamente da quell’estate di 25 anni fa: bellissime… e ancora una volta penso “che pazienza”!
Dadamaino, Tornabuoni Arte, Lungarno Benvenuto Cellini 3, Firenze, tel. 055 6812697, fax 055 6812020 info@tornabuoniarte.it – www.tornabuoniarte.it Fino al 23 luglio 2014. Orari: dal lunedì al venerdì 9-13 e 15.30-19.30, sabato 11-19. Ingresso libero.