Questa settimana ho deciso di parlarvi di un legume: la Roveja.
Estate, tempo di vacanze, o semplicemente di escursioni fuori porta.
Se nel vostro girovagare doveste recarvi in Umbria, vi consiglio di cercare e acquistare questo particolare legume, la Roveja, chiamato anche pisello dei campi, robiglio o roveggia.
La roveja o pisello dei campi ha la forma sferica simile al pisello, leggermente più piccolo, dai colori variegati che spaziano dal marrone, al marrone – grigio, al verde.
Dalle proprietà nutritive elevate, è apprezzata soprattutto dai vegani, per le sue proteine vegetali.
La versione secca, quella che si trova più facilmente in commercio, ha il 21% di proteine, 300 calorie ogni 100g, oltre ad avere un ricco contenuto di fosforo, fibre, potassio e vitamina B1.
Storicamente questo legume, conosciuto fin dal Neolitico, sembra provenisse dal Medio Oriente.
Ben conosciuto in epoca romana e medievale, è menzionato in diversi ricettari, ma col passare del tempo, viene declassato a cibo per animali, ma sempre consumato dai
pastori e contadini dei monti Sibillini, che la utilizzano nella preparazione di zuppe insieme a cicerchie, lenticchie, fave e fagioli. Dopo la seconda guerra mondiale la coltivazione della roveja viene abbandonata per coltivazioni più redditizie.
Riscoperta alla fine degli anni ‘90, coltivata in alta quota, principalmente in Valnerina e Cascina, la capitale della Roveja è Civita di Cascia.
Attualmente la Roveja di Civita di Cascia è un presidio Slow Food.
Ho cucinato la roveja semplicemente lessandola con aglio ramerino e sale, come abitualmente lesso i fagioli, condita poi con olio extravergine di oliva oppure abbinata a dei fagioli borlotti.
In entrambe le preparazioni questo legume si è dimostrato gustoso, appetitoso e nutriente, sicuramente una buona alternativa ai solito fagioli, ceci o lenticchie.
Se la trovate, assaggiatela e come sempre…
fatemi sapere!

Roveja