Come si dice, la mamma e il babbo non si scelgono. Con loro sappiamo dare il peggio, sappiamo dire cose orribili. Ma gli amici, loro sì, li abbiamo scelti tra le tante persone che ci sono gravitate intorno in anni di scuole, serate e caffè alle macchinette.
E allora come mai mi ritrovo con una delle mie più care amiche che ha commesso il più grave dei tradimenti, quello verso Firenze? E’ la mia amica Alice Ferrini (in allegato anche impronte digitali e foto segnaletica), che dopo il liceo se n’è andata in Francia. Le finestre della sua classe affacciavano sull’Arno, attraversava Ponte Santa Trinita ogni giorno… e ora le passeggiate le fa lungo la Garonna. Da più di 4 anni vive a Tolosa, e sta alla grande.
E’ facile sentir parlare d’amore da chi è innamorato. E’ facile immaginare la bellezza di Giulietta se a parlarne è Romeo, ma a volte fa bene un pizzico di obiettività. Alice ha trovato un altro luogo per la sua vita, ha lasciato Firenze, e non perché non avesse scelta, ma per vedere com’era da un’altra parte. Lei non ha Firenze negli occhi e nel cuore ogni giorno, lei sa anche scordarsi di questa città. E sa anche ricordarsela. Sa riscoprirla. Sa provare la nostalgia di chi manca per mesi. Sa cosa si prova quando ritrovi il cappuccino.
“D’istinto penso alle mie piccole vecchie abitudini, come andare a pranzo al Caffè Notte e passare il pomeriggio alla Cité. Quando torno mi prendo sempre almeno un cappuccino, e me lo gusto”.
Le mancano il suo luogo preferito, piazza Santo Spirito (buongustaia), e il caffè sulla terrazza delle Oblate. Quella che manca a lei è la Firenze di chi la vive ogni giorno, e per questo sa anche odiarla, infastidirsi davanti alla lotta per il parcheggio, al traffico, ai prezzi alti. Sa stare senza di lei, sa andare via, ma sa anche provare l’incanto di chi la vede per la prima volta.
“E’ sempre un’emozione la prima passeggiata per Firenze. Ogni volta mi fa pensare che nonostante tutti i miei viaggi non so se ho mai trovato qualcosa di così bello”.
Sa farsi lasciare questa città, ma non sa farsi dimenticare.