Non ci sono ancora mai stata. Perché mi è scomodissimo, ecco!
Ma lei sì.
Leggo di una manifestazione – un’altra – per la riapertura dei Nidiaci e penso, “Che sarà mai di questa ludoteca, che dopo un anno sono ancora a battagliare?”.
Allora la chiamo: “Francesca, mi racconti che succede?”.
Lei è davvero carina e comincia d’accapo: la storia del palazzo Nidiaci, la Croce Rossa americana, l’educazione popolare. E poi una holding, un muro di legno e i giochi sequestrati. Francesca mi racconta che la ludoteca-giardino Nidiaci è da 90 anni l’unico spazio verde pubblico di San Frediano.
Mi parla di Samuele, 7 anni: va a scuola nella stessa via della ludoteca perduta. Lui i Nidiaci li ha amati fin dai primi mesi di vita: “le nostre poppate erano all’ombra degli alberi del giardino – mi racconta – qui ha festeggiato i suoi compleanni. Per noi mamme era il classico luogo sicuro e per i bambini, una boccata di libertà”.
E poi di Gioele, 21 mesi di sorrisi: lui al giardino dei Nidiaci soprattutto c’ha dormito, al fresco, al riparo dall’afa cittadina.
“In ludoteca i bambini giocavano, leggevano, creavano. Tra le mura di quel vecchio palazzo si respirava un’energia particolare: gioia giocosa, risa cristalline, generazioni di bambini che hanno amato quel luogo. Ad onor del vero – mi dice – il comune si è sbrigato a darci un’altra ludoteca qui vicino, ma non è lo stesso”. Ecco il perché dell’Associazione Amici del Nidiaci in Oltrarno e della manifestazione di domani.
Comincio a capire.
Ed ho ancora più voglia di andarci: in oltrarno, in ludoteca!
La foto è sulla pagina fb dell’Associazione.