E fu così che quel giorno mi persi per le vie di Firenze, sol per fare acquisti natalizi; cosa da evitare visti i precedenti! E non perché non troviamo mai quel che vorremmo, ma perché c’è sempre un worm-hole in agguato che ti inghiotte!
Precipitai fuori come un coniglio dal cilindro, solo che quel cilindro era di Giuseppe Mazzini. Leggenda narra ch’egli l’avesse sottratto a Giuseppe Verdi, ma poi non l’indossò mai per mostrare orgoglioso la sua ampia stempiatura.
Eh, questi Grandi Uomini, Padri Nobili dell’Italia Moderna..
Quando gli apparvi d’innanzi egli trasecolò e alzò le sopracciglia fin quasi a raggiungere l’attaccatura dei capelli, assai lontana (si vede bene nella foto).
– Peste mi colga! Chi diavolo siete?
Gridò con lo sguardo, mentre la bocca restava serrata a causa dei peli della barba e dei baffi impigliatisi fra di loro per lo spavento.
Risposi a mia volta con lo sguardo:
– Sono venuto dal futuro che voi nobilmente contribuiste a formare!
Egli, sgranò gli occhi come un rosario (aveva gli occhi che gli giravano come i simboli di una slot machine) poi si ricompose e volle ascoltare la mia storia.
Era un uomo intelligente, benché si fosse messo nei guai tanto da dover vivere in esilio.
Lo stesso Metternich ebbe a definirlo “un brigante italiano: magro, pallido, cencioso ma eloquente come la tempesta, ardente come un apostolo, astuto come un ladro, disinvolto come un commediante, infaticabile come un innamorato, il quale ha nome: Giuseppe Puzzini.” Non pratico della lingua italica, Metternich ne sbagliò pure il cognome.
E vabbé.
Fattostà che Mazzini volle sapere che cosa sarebbe accaduto al futuro del nostro Paese e perciò gli raccontai tutto omettendo alcuni particolari che lo riguardavano.
Quando seppe di Matteo Renzi ebbe un malore, si accasciò e dovetti soccorrerlo. Nemmeno quando gli parlai di Berlusconi e D’Alema ebbe un moto così grave di sgomento, abituato com’era ai Re, agli imperatori e ai Papi del suo tempo. Entrò solo in confusione quando gli spiegai la differenza fra “Papi” e “papi”.
Della Lega ebbe ad alzare solo un sopracciglio mentre l’altro gli cadde a terra insieme alle braccia.
Le raccolsi io, lui ovviamente non poteva.
Poi si nascose in camera sua e pianse.
Ma questo non ditelo in giro eh?
Si riprese solo quando gli dissi che gli avevano intitolato una via.
Altre cose vorrei dirvi di lui e della sua grande intelligenza e lungimiranza politica, ma non vorrei sconvolgere il mondo con queste rivelazioni.
Inciampai poi in un bacile e caddi di nuovo nel suo cappello a cilindro che in realtà nascondeva un wormhole.
Sparii semplicemente di lì.
Il resto è leggenda.