
Per vari anni ho passato l’estate in Sardegna da piccolo, sempre con babbo e mamma.
L’ultima volta che avevo messo piede qua prima di adesso era il 1985, i ricordi erano ovviamente pochi e sbiaditi, tranne alcune cose che ho sempre portato con me in maniera vivida e ben presente, come fossero accadute ieri.
Come il pastore da cui andavamo a prendere il latte fresco che andava bollito prima di poterlo bere, o l’omino con l’Ape che veniva a portarci la bombola del gas carica, una volta che l’avevamo terminato.
Ecco, la Sardegna nella mia testa era queste cose semplici e molto umane.
Ovviamente ho sempre ricordato che è un paradiso.
Sicuramente lo è in questo periodo un po’ morto (turisticamente parlando), quando le spiagge sono pressoché deserte e puoi goderti paesaggi da sogno come Stintino.
Dio benedica la Sardegna.
E le basse stagioni.