Gli uomini in tiro, con le scarpe lucide a punta, le donne un po’ troppo eleganti per la schiacciata con l’inzimino del Bondi.
Dopo un pomeriggio passato a bighellonare per il centro, tra mostre di fotografia, aperitivi in nuovi posti molto belli (La Ménagère in via de Ginori, merita davvero), arriva il momento di mangiare qualcosa, e per un pasto veloce, buono e affidabile in zona San Lorenzo c’è il Bondi. In via dell’Ariento, con le sue focaccine mi sfama da quando ero una studentessa di liceo classico.
Mentre mangiavo la mia schiacciata è entrato un ragazzo di colore. Ha provato a vendermi un accendino ma la mia faccia e il mio sorriso da ‘mi dispiace ma non fumo’, l’hanno fatto desistere subito, per andare dalla signora vestita bene. Lei rifiuta e si mette seduta sulle panche scure di legno, aspettato il tè freddo ordinato al marito. Dopo un minuto però si alza, va al banco e ordina ‘me ne fai una pomodoro e mozzarella? No non è per me’, si gira indietro, guarda in fondo al locale, dove si è seduto il venditore, ‘pomodoro e mozzarella ti va bene?’, ‘si si, basta che non ci sia il maiale’, fa lui. Non era per lei, era per lui. Poi prende la schiacciata e gliela porta, gli sorride, lui ringrazia, e ognuno per la sua strada.
È davvero una piccola cosa, e non so quella donna come sia nel resto della sua vita, ma in quei 10 minuti in cui ho avuto a che fare con lei non mi è sembrata niente male. E aveva un bambino con sé, avrà avuto 8 anni. Ha visto la sua mamma fare quel gesto, piccolo, ma naturale e genuino, e magari lo ricorderà, magari la sua mamma lo sta crescendo bene anche nel resto del tempo. Mi è piaciuta questa piccola cosa, mi ha migliorato la serata, e ne avevo bisogno perché la mia schiacciata con i gamberetti non era stata una buona scelta.
È consolante vedere che qualche volta l’abito non fa il monaco.