L’ultima frontiera dello sport mondiale è rappresentata dalle “Olimpiadi low cost”. Visto che per organizzarle alcuni paesi sono quasi falliti (leggi Grecia) e considerati i costi esorbitanti delle ultime olimpiadi invernali di Sochi, si è deciso che d’ora in poi i Giochi devono costare poco a chi li organizza. Naturalmente l’Italia si è immediatamente candidata. Quale migliore occasione per far bella figura spendendo il giusto? E allora, via alla candidatura per Roma 2024. E per abbassare ancora i costi − tangenti permettendo − e in onore dei sempre più ingombranti social network, via alle Olimpiadi “condivise”. Cioè si farebbero a Roma, ma altre città italiane si potrebbero candidare per ospitare alcune gare (non di primo piano).
Dall’alto dei suoi impianti sportivi d’eccellenza, anche Firenze si è immediatamente messa in lista d’attesa. Il primo atto “olimpico” nella corsa verso il 2024 è stata la chiusura della palestra dei Canottieri Comunali. Operazione costata pochissimo, giusto gli euro spesi per un lucchetto. Ma i cui effetti collaterali rischiano di far pagare un prezzo molto alto. Prima di tutto a chi usava quella palestra, cioè ai soci e agli atleti della Canottieri. La vicenda è nota: secondo un Regio decreto del 1904 (non stiamo scherzando!) le strutture poste sulla riva sinistra dell’Arno tra il ponte Da Verrazzano e ponte San Niccolò (Rari Nantes compresa) devono essere abbattute perché pericolose in caso di piena del fiume. Si comincerà dalla palestra dei Canottieri, che quindi dovrà essere trasferita. Si dice nel centro anziani poco distante, sul lungarno Ferrucci. O in un pallone pressostatico all’Albereta, ancora da gonfiare. Certo la palestra all’Albereta e le barche così lontano non è proprio l’ideale per chi dovrà passare sotto le arcate del ponte Da Verrazzano con il sudore appiccicato addosso. Ma tant’è…. Questo almeno finché la distruzione di tutte le strutture non sarà completata. Perché poi Canottieri e Rari Nantes si dovrebbero trasferire, appunto, all’Albereta. In un fantomatico polo acquatico fiorentino, che per adesso è solo nella mente di chi l’ha immaginato. E naturalmente con costi non indifferenti. In barba al low cost. L’unica certezza, per adesso, è il lucchetto sulla porta della palestra.
Il resto è nelle mani dello spirito olimpico. O di qualcuno molto più in alto.
2024, aspettaci! Stiamo arrivando!!!
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