– Neil Halstead!
– Neil chi?
– Quello dei Mojave 3
– Mojave che cosa?
Ho avuto spesso questo dialogo nel tentativo di trovare un barlume di complicità in chi mi stava ascoltando tediato e sfinito dei miei elenchi insensati di gruppi, film e canzoni insignificanti. Ma il 28 marzo Neil “Chi?” Halstead arriva al Tender di Firenze per una delle tre date italiane del suo tour solista. Prima fondatore del gruppo cult Slowdive e poi leader dei Mojave 3 capaci di dare vita a uno degli album più belli della storia della musica: Excuses for travellers.
Da qualche anno gira il mondo e incide album da solista, e sei primi suoi lavori sono stati più o meno sottotono rispetto alle opere fatte con le sue band, con Palindrome Hunches è arrivato il capolavoro, un album registrato in quasi completa autonomia, un frullato di melodie e sonorità fuori dal tempo che sembrano registrate nel salotto di un Nick Drake più rilassato e meno contorto. Armoniche, violini e chitarre che ti entrano nel cervello passando dagli auricolari e che sembrano strapparti dal divano di casa per portarti in una Cornovaglia brusca e ventosa dove adesso Neil Halstead vive ed ha inciso l’album.
E se giustamente non avete la minima idea di chi sia è possibile che abbiate incontrato le sue canzoni in diversi film, dal bellissimo Gone Baby Gone di Ben Affleck a quasi tutti i lavori di Gregg Araki, fino a diverse serie TV come Smalville o Girl. Ma uno dei suoi pezzi più belli, Bluebird Of Happiness, fa soprattutto da colonna sonora a un amore platonico e infantile tra Jeff Daniels e Emma Stone nel bellissimo Paper Man. La storia dolce e malinconica di due solitudini che s’incontrano e s’innamorano intorno a una zuppa.
Qua sotto Emma Stone, Jeff Daniels e la voce di Neil Halstead
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