Non ci vuole molto per farmi dire wow, bastano un ristorante coi tavolini fuori, trovare aperto il chiostro di Santo Spirito, una crepe buonissima o un panorama mozzafiato.
Sono una 26enne che guadagna qualche centinaio di euro al mese e che sfrutta una delle cose migliori capitate ai giovani di oggi rispetto a quelli di ieri, i voli low cost. I miei genitori hanno dovuto aspettare di essere grandicelli per viaggiare senza auto, e nonostante partire con la tenda in macchina abbia un fascino irripetibile in altri tipi di vacanze, farsi un fine settimana in una capitale europea non è molto agevole. Il mio primo aereo mi ha portata a New York a 18 anni, e mentre mi ripropongo di mettere da parte un po’ di quelle centinaia di euro per volare di nuovo oltreoceano, giro l’Europa godendomi anche il piacere del tornare nei luoghi che più ho amato. Sono tornata due giorni fa da un fine settimana a Parigi, uno di quelli che ti fa esclamare wow più di una volta. Per il primo pan au chocolat, perché dal tuo albergo scorgi Notre Dame, per il falafel del quartiere Marais, e per i parigini che passano il sabato sera a chiacchierare e bere vino seduti sul lungo Senna. Un piccolo wow per le crepe alla nutella che costano 3 euro anche sugli Champs Elysee (in compenso state lontanissimi dalle bottiglie d’acqua), e uno immancabile per lo scintillio della Tour Eiffel dal Trocadero.
Ci sono tantissimi wow in un fine settimana a Parigi, ma per me c’è un solo grande wow che racchiude dentro di sè tutti gli altri, ed è a 30 minuti di auto da casa mia. Una mia cara amica ora studia a Trento, e due settimane fa quando è tornata, ha visto il tramonto dal Piazzale. “Quando ci vivi mica te ne rendi conto, ma ieri sera mi sono emozionata”.
Prenderò tanti aerei nella mia vita, ma mi basta prendere il 12 per dire wow, anzi, uao.