Oggi è il mio compleanno e proprio con voi, ormai da più di due anni, ho iniziato questo viaggio enogastronomico. Nel mio profilo si legge “Viaggiatore singolare, proiettato alla scoperta di nuovi sapori, usanze e costumi diversi”
Novembre – Dicembre 2008, Bombay –Trivandrum, 2000 km zaino in spalla, un amico di viaggio e un mondo nuovo da scoprire.
E come viaggiatore singolare, vi voglio parlare di questo viaggio e più specificamente di un luogo, le backwater indiane ad Alappuzha.
Un groviglio di canali molto grandi e lembi di terra larghi poco più di un metro, segnano il confine con grandi appezzamenti di terreno utilizzati come risaie. Acqua ovunque e incredibilmente in questi ristretti lembi di terra “il vivere quotidiano”, case, scuole, uffici, monasteri, bar, ristoranti, tutto si svolge tra questo grande intreccio di canali.
Niente auto, barche di ogni dimensione e tipo solcano queste acque, la natura rigogliosa, rende unica questa striscia di terra, dove la vita quotidiana è regolata dall’acqua.
E incredibilmente, i canali diventano parte integrante della vita di questa gente; una donna sta pescando quando accostiamo con la barca per andare a gustare una noce di cocco in un chiosco lungo la riva.
La vediamo posare la canna da pesca e avviarsi verso il chiosco. Impugnare un machete e con estrema destrezza e disinvoltura usarlo per intagliare la noce di cocco, ce la porge e beviamo il contenuto. La calura, e l’umidità che caratterizzano il luogo sono attenuate dal dolce e delicato sapore del latte di cocco, che beviamo provando un attimo di sollievo. Ma non è finita: ci riprende la noce e sempre con il machete la rompe, ne estrae la polpa e ce la restituisce; il sapore del cocco è meravigliosamente fresco e dissetante.
Quando ripartiamo, riprende a pescare in attesa dei prossimi clienti.
Ma i canali ci regalano ancora sorprese, è un po’ come essere in una casa: vediamo una signora che si lava i capelli, un uomo lava il pollo che sta per cucinare, un’altra donna sta lavando i piatti e le pentole. Vita familiare, interamente e intensamente vissuta fra i canali.
Tutto questo, l’ho voluto raccontare solo perché l’altro giorno ho comprato una noce di cocco dall’apparenza uguale a quella che avevo mangiato e bevuto sulle backwater di Alappuzha. La delusione però è stata tale che sono andato a rivedere le foto di quella parte di viaggio, dove il ricordo del sapore dolce e leggermente amaro del cocco si fondeva con lo scorrere della vita, scandita dal lento scorrere del fiume.