
Tess Asplund, una donna afro-svedese di 42 anni, è diventata in questi giorni l’assoluta protagonista delle pagine di cronaca. Infatti, lo scorso primo maggio in un impeto di rabbia ed orgoglio ha sfidato oltre 300 neo-nazisti del Movimento Nordico di Resistenza (NRM), che sfilavano per la strade di Borlänge, una cittadina nel centro della Svezia.
Il clamore per quanto accaduto non è solo dovuto al grande coraggio di Tess, ma anche da un dato politico allarmante: l’NRM, gruppo apertamente dichiaratosi nazionalsocialista, sta aumentando il suo consenso velocemente, in particolar modo con l’incremento dei flussi migratori provenienti dal Medio Oriente.
L’NRM è uno dei sostenitori del partito Democrazia Svedese, entrambe fondano le loro radici nell’ideologia nazista, sulla figura di Adolf Hitler e sulla necessità di mantenere la razza svedese pura. Tuttavia, grazie all’opera del leader Jimmie Åkesson, il partito Democrazia Svedese è stato ripulito dai vecchi simboli nazisti, entrando così nel 2014 in parlamento con un buon 12% di consenso.
La crescita repentina dei gruppi di estrema destra nei Paesi scandinavi è un fenomeno di forte preoccupazione sociale, che mette a dura prova il modello multiculturale sulla quale il nord Europa ha in parte costruito la sua ricchezza.
Il gesto di Tess Asplund vuole essere una sveglia, non solo ai suoi concittadini, ma all’intera Europa di non cedere alla paura del diverso, non trincerarsi dietro barriere culturali, ma soprattutto di rinnegare totalmente l’ideologia nazifascista che tanta distruzione ha portato nel vecchio continente.