Così, giusto per non esaltarsi troppo dopo la prima giornata e per non dare l’impressione che si debba tornare sul mercato: +3 su Juve, Napoli e Milan, +2 sulla Roma. E ci sarebbe stata anche l’Inter, a -2 da noi, se non fosse stato per quel lampo di un giocatore che vive in costante equilibrio tra il “sopravvalutato” ed il “sottovalutato”, il cui barometro, a giorni alterni, segna talento e ingrossamento fisico, ginocchia di cristallo e adenoidi.

Ma torniamo sulla partita di ieri sera. Sono in dubbio tra chi non avrei mai voluto essere ieri sera al Franchi: se Rodrigo Ely – o meglio il compianto Rodrigo Ely – disintegrato negli spogliatoi dalla furia omicida di Sinisa Mihajlovic, o se Adriano Galliani, tristemente in tribuna accanto a Marzullo. Senza nemmeno il figlio a fargli compagnia.

Non so molte altre cose. Tipo: è stata un’ottima Fiorentina o il Milan deve ancora, diciamo, “assestarsi”?

Nel dubbio, godiamo – appalla – in una fresca serata d’agosto. Dimentichiamoci le polemiche sulla juventinità di Paulo Sousa e, per ridimensionarci, riflettiamo su di una cosa: ma davvero potremmo giocare tutto l’anno, sulla destra, con Gilberto e Tomovic?

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Bomber Kalinic, detto “Il pianista”

Paolo Serena, sociologo e giornalista, toscano doc e fiorentino mezzosangue, è un gran tifoso viola e un fan senza tempo di Riccardo Zampagna. Ama gli spaghetti alle vongole, il caffellatte con le Gocciole e il sud-est asiatico; odia la Juve. Diventa fan di Ultras da Tastiera