“Ma per le vie del borgo
Dal ribollir dè tini
Va l’aspro odor de i vini
L’anime a rallegrar.”
Giosuè Carducci
Settembre, mese del vino per eccellenza. Conosciamo tutto di questo nettare degli dei e per molti conversare di vino è diventato come per gli inglesi dialogare del tempo. Tutti siamo più o meno esperti di questo magnifico prodotto o per lo meno così ci riteniamo.
Tempo di vendemmia… tempo di acquerello e di uva fragola.
Per l’acquerello vi rimando ad un post già pubblicato “www.tuttafirenze.it/vino-acquarello/”.
Per l’uva fragola vi consiglio di cercarla e assaggiarla.
Questo vitigno, la “Vitis labrusca”, arrivata nelle nostre zone nell’ottocento è originaria del nord America, caratterizzata da un sapore che ricorda molto la fragola, da cui prende il nome.
Dall’uva fragola si produce una “bevanda” di bassa gradazione, ferma o frizzante, ma non può essere messa in commercio con la denominazione “vino”, in quanto solo i vini fatti con i vitigni della Vitis vinifera possono fregiarsi di tale titolo. Questa è una legge che è in vigore fin dal 1930 in Italia ; infatti spostandoci in Svizzera, Usa, Australia oppure nel Burgerland (regione dell’Austria dove per motivi storico-culturale viene ancora prodotto) lo troviamo con la denominazione “vino”.
Ma rimaniamo sull’uva… questa è una vera leccornia, che ci regala i sapori dell’autunno. Non semplice da trovare, ma veramente squisita, può essere mangiata come frutta, ma anche usata come ingrediente base per la “schiacciata con l’uva”.
Il grappolo maturo si presenta come uva dal colore nero, con la presenza di alcuni acini verdi, dal sapore acidulo.
Cercate e poi fatemi sapere.

Una fragola